La colpa di fidarsi

C’è un risvolto molto amaro in tutte le vicende problematiche che coinvolgono i ragazzi come i miei. Ed è quello della fiducia tradita. 

Anche perché diciamocelo, in determinate circostanze noi atipici con scarse dotazioni per il sociale abbiamo davvero poco fiuto per le situazioni in cui fidarsi è bene ma non fidarsi sarebbe molto meglio. Se ci chiedono fiducia, o se hanno un ruolo che implica affidabilità sulla carta, tendiamo a fidarci.

E tendiamo anche a fornirci una serie di spiegazioni interiori per quello che non va, e tendiamo anche a credere che invece le cose cambieranno, miglioreranno, ora che finalmente abbiamo chiarito, spiegato, sviscerato, ci siamo accordati etc. In un certo senso è questa l’ingenuità dell’autismo, quella di prendere le cose “at a face value”, cioè in modo letterale, per come sono state dette, o scritte. Ti hanno detto che ci penseranno, faranno, cambieranno etc. e tu ci credi, ti fidi.

Ma la realtà non funziona così. E a volte lo capisci dopo anni, che quel medico che ti ha ghostato per mesi in realtà voleva solo che tu ti levassi di torno perché tuo figlio era un caso rognoso ma non te lo poteva dire in faccia, di andarti a cercare qualcun altro che lo seguisse. O che quella maestra diceva sì sì sorridendo, ma poi una volta in classe ricominciava come prima perché era convinta di avere ragione lei. O che semplicemente chi nasce tondo non muore quadrato. Cose così, che ci ripensi dopo anni e ti chiedi come hai fatto ad essere così scema. 

E quanto la realtà non funziona, chi è lì in mezzo è tuo figlio. Tuo figlio a cui avevi promesso un anno diverso, un medico diverso, una scuola diversa, finalmente. Tutte cose a cui ha diritto, e che non riesci a dargli, per quanto ti sforzi e provi e riprovi. 
E la cosa più amara di tutte è questa: che alla fine senti che la colpa è anche tua. Che ti sei fidata di nuovo, che non hai capito i segnali che magari erano evidenti per gli altri, che hai perso tempo ad aspettare un cambiamento impossibile, che hai permesso una volta di più che tuo figlio stesse male, e pagasse per le inadempienze e l’incapacità altrui.
E se gli altri te li puoi lasciare alle spalle, alla fine, e non perdi nemmeno tempo a cercare di perdonarli perché c’hai altro da pensare, è te stessa che non riesci a perdonare. 

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