Questo è il portapillole di S.. E’ vuoto: non prende più farmaci, scalati tutti da giugno ad oggi. E da quando non prende più farmaci non ha avuto più nemmeno un meltdown massivo. Niente più pronto soccorso, niente più sedativi. In cambio, un sacco di disegni, risate, progetti, piccoli e grandi passi in avanti. La strada è lunga e nessuno si illude che sia in discesa, ma ci sembra di essere almeno usciti dal tunnel.
Questo *non è* un post contro gli psicofarmaci: se non avessimo avuto i farmaci giusti al momento giusto non ne avremmo tirato fuori le gambe, e come noi altri che conosco. I farmaci hanno aiutato ed aiutano veramente tante persone, e non ci sentiamo di escludere che ci serviranno nuovamente un domani.
Questo è soprattutto un post sulla felicità di trovare finalmente il bandolo della matassa, la strada giusta. Ed iniziare a vedere i risultati.
Se c’è qualcosa per cui questo post è “contro”, è contro le diagnosi sbagliate, le terapie frettolose e settoriali. Una diagnosi sbagliata può significare farmaci *sbagliati* o inutili, e a quelli sì, siamo decisamente contrari.
EDIT: gli psicofarmaci hanno spesso effetti paradosso o a dosaggi diversi sul sistema nervoso neuroatipico, in ogni caso sono fenomeni di cui si sa ancora relativamente poco. In altre parole, con le persone autistiche bisogna fare molta attenzione nell’uso di psicofarmaci, ed informarsi in modo specifico sugli effetti negli autistici. Non esistono comunque psicofarmaci per l’autismo in sé, non essendo nemmeno una malattia, esistono per le condizioni che si accompagnano all’autismo come l’ansia, l’ossessività, i disturbi dell’umore… Quindi S. non ha bisogno di psicofarmaci perché è autistica, ne avrebbe – eventualmente – bisogno per altri problemi.
