Provare a mandare la tua Aspergirl ad un gruppo di tiro con l’arco, perché lei lo desidera tantissimo. Vedere che la prima lezione va bene, lei è contenta, socializza anche con una ragazzina della sua età.
Ritrovarti con la doccia fredda pochi giorni dopo, quando la presidentessa dell’associazione ti chiama per dirti con molti giri di parole che l’istruttore tua figlia non la vuole, perché ha saputo che è Asperger ma evidentemente non sa un cazzo di cosa significhi essere Asperger. Solo che “capisci che noi le mettiamo in mano un’arma”. Eccerto, è una serial killer di 12 anni infatti.
Respiri e cerchi di ricordarti che il tiro con l’arco è persino consigliato, per gli Aspie, tutto questo non ha senso.
Prendi una congrua dose di gocce di valeriana e cerchi un’altra associazione in zona. Ne trovi una, si prova a contattarli.
Dicono che loro collaborano con la locale associazione di promozione sportiva anche per disabili gravi, altro che Aspie. Non capiscono dove stia il problema, in sostanza.
Respiri di nuovo, per stavolta forse ce l’avete fatta a schivare la palata di merda addosso alla tua Aspergirl. Lei non ne saprà niente, la portiamo altrove e incrociamo le dita. E non diciamo mai più niente dell’Asperger manco sotto tortura.
Ma quello stronzo ignorante meschino che le ha chiuso la porta in faccia, andasseammori’ammazzato con tutto il cuore.