Quando tutti si preoccupano per i cani e i botti di Capodanno, ma esistono anche gli autistici…

Dopodomani gli italiani si preparano ai botti di capodanno. C’è chi si prepara a scoppiarli, e chi si prepara ad affrontarli. Noi siamo nel secondo gruppo.
Sì, tutti si preoccupano giustamente dei cani, dei gatti e degli animali domestici in genere, ma i botti di capodanno possono davvero essere un’esperienza traumatica anche per gli autistici. Specialmente i bambini.
C’è stato un anno in cui siamo andati a passare il capodanno a casa di conoscenti, ed il padrone di casa a mezzanotte fece scoppiare congrua quantità di petardi e compagnia bella fuori dalla porta-finestra di casa.
Da quel momento e per diverse settimane abbiamo potuto dormire solo in stanze prive di finestre – in sostanza, su un materasso a terra nell’ingresso – o con le finestre coperte da spesse tende. S. era terrorizzata dalle finestre, non sopportava nemmeno di vederne di notte per il terrore di risentire quei botti che a lei devono essere sembrati infernali.
L’anno dopo ci siamo in qualche modo preparati, ed abbiamo passato il capodanno a casa nostra, cercando di distrarre S.. Alla fine, al momento topico, abbiamo passato i 10 minuti peggiori sotto le coperte del lettone ed ogni tanto mettendo fuori la testina per commentare entusiasticamente un documentario sulla vita di papa Albino Luciani che veniva trasmesso quella sera… Anche andare in giro le sere precedenti è un azzardo, perché ci sono sempre ragazzetti idioti che si divertono a tirar petardi nelle piazze o al parco, così, tanto per farci del male. A S. fanno proprio male, quei botti, non è semplice fastidio.
In poche parole… belle le tradizioni, divertenti etc. ma insomma se poteste limitarvi sarebbe ‘na buona cosa per noi autistici. Specialmente i bambini. Grazie.