Cessa. Mongola. Pazza.
Sono solo alcuni degli epiteti che si sente rivolgere mia figlia, 12 anni, a scuola. Da ragazzini e ragazzine che qualcuno, in questa città di profonda provincia, ha cresciuto ed educato a far cose simili, evidentemente. Bravi, complimenti, applausi.
Bene, non solo a mia figlia ho insegnato che non si sfotte e non si bullizza nessuno, per nessun motivo, le ho anche insegnato a cercare di farsele scivolare addosso, queste cose, e cerco di spiegarle che a reagire male si rischia pure di passare dalla parte del torto.
Ma a partire da oggi, se qualcuno a scuola si fa guarda caso male dopo aver rivolto l’ennesimo insulto a mia figlia, non disturbatevi nemmeno a farmi chiamare dalla preside, e non aspettatevi nessun tipo di scuse. Qui ne abbiamo le palle piene, dei vostri figli bulli e maleducati, e di voi che girate lo sguardo altrove e non fate niente.