Natale s’avvicina a larghe falcate, e qui siamo pronti ad accoglierlo. Alla nostra maniera però.
Le famiglie come la nostra ci provano pure a festeggiare il Natale come tutti, ma a volte non è festeggiare, è più tentare di arrivare in fondo senza troppi incidenti. E ogni anno sembra peggio, come un videogioco in cui sali di livello. Quindi a un certo punto ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: ma che ce l’ha ordinato il dottore di fare come fanno tutti? No vero? E allora daje, facciamoci un Natale su misura, dove ci stiamo bene dentro. O almeno arriviamo dall’altra parte interi.
Ed ecco in quattro punti il Natale a casa Aspie Airlines:
- I regali. I miei figli essendo autistici vivono con un certo stress le sorprese. “Un certo stress” è un delicato eufemismo. Due anni fa ho passato la notte di Natale al Bambin Gesù, letteralmente, che non significa in un presepe vivente, ma al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico di Roma. Perché qualcuno si aspettava dei regali, e ne sono arrivati altri. Dopo un’ora di meltdown disperato davanti ai parenti sbigottiti e preoccupati, abbiamo trasferito questa bella celebrazione dello spirito natalizio altrove. Lì mentre aspettavamo il nostro turno di visita abbiamo deciso di abolire definitivamente l’elemento sorpresa dei nostri regali, per la serenità di tutti. Adesso i miei figli mi fanno una lista di cose che gli piacerebbero, lista che viene chiusa rigorosamente entro una certa data, ed io mi preoccupo di fare in modo che i regali fondamentali ci siano sotto l’albero. Se almeno un certo numero di regali sono quelli previsti, poi eventuali regali non previsti possono andare. Non annulla l’ansia, ma aiuta a controllarla. Bisogna però ricordarsi di insegnare agli Aspie-pargoli che si ringrazia per i regali, si sorride e si mostra cortese gradimento in tutti i casi. Questo è uno dei momenti in cui la brutale sincerità Asperger è meglio tenersela in saccoccia. Nel caso, Benedict Cumberbatch è pronto a venirvi in soccorso con alcune delle migliori tecniche per fingere di apprezzare un regalo che per voi è orribile.
- I regali 2. Ritrovarmi in mezzo al macello natalizio della corsa agli ultimi regali per me è improponibile. Folla, fretta, ansia di non trovare le cose, di scontentare qualcuno, di dimenticarsi qualcuno! sovrapporsi di impegni, frustrazione se non riesco a fare tutto come vorrei. Mi vien male solo a pensarci. Io i regali li compro con calma a Ottobre, in massima parte, qualcosa a Novembre, gli ultimi due o tre entro la metà di Dicembre. E quasi tutti online. Poi mi limito a passeggiare lieta e risplendente di spirito natalizio tra le vetrine del centro, ammirando le decorazioni e le lucine che mettono allegria, guardando l’umanità che si affolla e si pigia nei negozi e pensando placidamente “cazzi loro”. Altro che Grinch.
- Le riunioni familiari. Questo forse è il tasto più dolente, perché entrano in gioco i sentimenti altrui. Noi autistici i sentimenti altrui non è che non li capiamo, è che a volte purtroppo cozzano contro il nostro modo di essere. Gli assembramenti familiari sono difficili da affrontare e gestire per un autistico, per un autistico bambino molto di più. Ci sono tante persone, di solito, troppe, non tutte molto familiari o gradite. Molte voci, molte conversazioni, gente che cerca di abbracciarti o vuole un bacino da te, un ambiente che spesso non è quello familiare, odori e sapori insoliti, pranzi o cene che durano ore, a volte un viaggio di andata e uno di ritorno, comunque tante cose stressanti insieme. E dopo anni di stress crescente e di feste passate con una almeno delle creature barricata in macchina per tutta la durata del pranzo o in una stanza al piano superiore, abbiamo deciso che il giorno di Natale, già delicato di per sé per via dell’apertura degli attesi regali, noi lo passiamo a casa nostra. In pigiama, pantofole a renna e cappello da elfo coi campanellini in testa, mangiando pandoro e scartando i regali. Poi in giorni più tranquilli, durante le vacanze natalizie, quando la frenesia festereccia si è calmata andiamo a trovare un po’ di famiglia o amici, in visite separate e più tranquille, per chi se la sente. Non si forza più nessuno a fare cose che lo farebbero star male. Sennò che razza di Natale è, scusate?
- I programmi. Le feste natalizie, come tutte le interruzioni della normale routine quotidiana, sono un periodo delicato per gli autistici. La scuola è chiusa, i bambini tendono a fare tardi la sera e perdere il ritmo del sonno, ad annoiarsi senza il tran tran scuola casa attività settimanali, e possono uscirne fuori lamentosità, capricci, vere e proprie crisi. E soprattutto la ripresa delle attività dopo la fine delle feste può essere dura. Quindi un minimo di programmazione di cosa fare bisogna averla, una lista di attività e uscite in modo da avere qualcosa tutti i giorni da fare, e cercare di mantenere un minimo di ritmi regolari di pasti e sonno. Lo so che uno vorrebbe rilassarsi del tutto, non pensare, mollare e recuperare qualche mese di sonno (io di sicuro lo vorrei!) ma un minimo cerchiamo di farlo. Sennò ce ne pentiamo dopo la Befana, più che dei chili presi.
Non è difficile ritagliarsi un Natale su misura e non troppo stressante. L’importante è tenere bene in mente che le regole e le tradizioni sono fatte per noi, e non il contrario. Quindi possiamo adattarle, o cambiarle, in base alle nostre reali esigenze, se non ci rispecchiano o non ci rispettano. Le persone autistiche tendono ad avere bisogno di regole con una base razionale, un senso logico, non per convenzione o perché “si è sempre fatto così”. Se una cosa mi fa star male, è chiaro che non è razionale continuare a farla. Chi ci vuole bene capirà e se ne farà una ragione. Gli altri, prometto che nella prossima vita li accontenterò. Forse. In questa mi spiace, ma vorrei pensare un po’ a me. E insegnare anche ai miei figli a farlo.
Coraggio! Anche quest’anno ne usciremo indenni ,😄
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Sicuro, ora sappiamo come fare (e soprattutto come non fare) 😀
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Intanto… buone feste!
Per il resto, anche se la mia situazione è ovviamente differente dalla tua, anche io ho già acquistato tutti i regali (o quasi!) online verso metà Novembre. E ai nipoti ho rigorosamente fatto fare la lista di cosa volessero, così da non incappare nel rischio “regalo sgradito”.
Sono riuscita ad accontentarli, più o meno… Speriamo bene! 😀
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