Qualche giorno fa sono stata chiamata da scuola dell’Aspiebaby, perché la creatura stava avendo una “crisi comportamentale”, per usare un gergo tecnico. Tradotto, je stava facendo vede’ i sorci verdi. Mi sono buttata addosso la prima cosa che ho trovato e sono andata. Nei tre minuti che servono per arrivare da casa mia alla scuola, mi hanno richiamato per assicurarsi che stessi andando perché non sapevano come controllarla. Urka, ho pensato, i sorci son davvero verdi stavolta.
Quando sono arrivata, la mia dolce bambina era seduta per terra in corridoio che piangeva e non faceva avvicinare nessuno, con le maestre che si tenevano a prudente distanza, e appena mi ha vista ha iniziato a urlare a pieni polmoni perché non mi voleva lì e tirare tutto quello che aveva a portata di mano, nella fattispecie le scarpe (e porta il 39, la piccina). Ecco, ho pensato, ci siamo.
Stiamo per salire sulle montagne russe, signori, allacciate le cinture di sicurezza che siamo finiti in una turbolenza, preparatevi all’impatto: è ufficialmente iniziata la pubertà. Quel periodo in cui non sai mai se si alzerà dal letto la tua gattina coccolosa o un gremlin di pessimissimo umore.
La pubertà è un momento di profonda trasformazione per tutti i cuccioli di umano, gli ormoni hanno effetto sul corpo e sulla mente, si cambia in tanti modi e soprattutto non si cambia in maniera morbida e scorrevole: è una strada accidentata un po’ per tutti, neurotipici e neurodivergenti, indipendentemente dall’assetto neuropsicologico. Per i ragazzini autistici la cosa è più complicata da affrontare, perché il pruning neuronale che avviene per tutti può andare in una direzione ancora più autistica, mentre le richieste dell’ambiente vanno in direzione opposta e si allarga la forbice tra richieste e performance sociali possibili, e per le ragazzine autistiche lo è anche di più, perché gli ormoni femminili accentuano le ipersensibilità sensoriali. E’ veramente difficile, difficile, difficile per queste bimbe avere a che fare con un corpo che cambia, con emozioni violente scatenate da non capite manco cosa, con sensazioni fisiche nuove e non piacevoli, a volte è come avere a che fare con una ragazzina in piena sindrome premestruale… per mesi di seguito, però.
In sostanza, se avete una figlia ed è pure nello spettro, vi tocca il pacchetto Pubertà All Inclusive Deluxe. Auguri.
Qui ci siamo già passati con l’Asperboy, e quindi in un certo senso sappiamo cosa possiamo aspettarci. Abbiamo notato che negli ultimi mesi l’Aspiebaby, che non ha mai mostrato particolari problemi di ipersensibilità tattile o uditiva, adesso invece fa molta fatica a sopportare ambienti rumorosi, per non dire che proprio non ce la fa. E non le piace essere abbracciata più come prima, bisogna capire quando è il momento, o meglio ancora chiedere permesso che non guasta mai. Mentre con l’Asperboy però eravamo abituati a meltdown anche da prima della pubertà, sono “solo” peggiorati, con Aspiebaby sono praticamente una novità, ed una novità faticosa per tutti. Per lei che si mortifica moltissimo e poi chiede scusa mille volte, per noi che vorremmo aiutarla a calmarsi o evitare che vada in melt, e non ci riusciamo sempre. La crisi dell’altro giorno non è stata la primissima, ce ne sono state altre nell’ultimo periodo, ma non così forti. Adesso ci incontreremo per parlarne sia con le maestre che con chi segue Aspiebaby, per studiare gli aggiustamenti necessari a rendere meno faticoso possibile il periodo che ci aspetta. Abbiamo l’esperienza dell’Asperboy, e abbiamo anche un team di gente in gamba e disponibile, cosa che ci è mancata all’epoca. Allacciamo le cinture di sicurezza, si parte per un nuovo giro.
Grazie, Serena.
Ottimo articolo, come sempre!
Lucia
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